VIN­CEN­ZO CAM­PO: PER­CHÈ MI CANDIDO?

Leg­go su Face­book tan­ti che espri­mo­no il loro pen­sie­ro in meri­to alla pro­pria can­di­da­tu­ra facen­do spes­so rife­ri­men­to alla com­pe­ten­za e pro­fes­sio­na­li­tà com­pre­so il fat­to che qual­cu­no abbia già amministrato.
Ecco, mi sem­bra anche cor­ret­to dire per­ché noi ci can­di­dia­mo ed in que­sto caso lo dico io per­so­nal­men­te per­ché mi candido.
MI CAN­DI­DO per­ché amo infi­ni­ta­men­te il mio territorio.
MI CAN­DI­DO per­ché fare il sin­da­co è una cosa seria e non si può fare nei rita­gli di tem­po dopo aver fat­to il pro­prio lavo­ro prin­ci­pa­le e tut­te le altre atti­vi­tà che ci si por­ta die­tro. L’impegno è con­ti­nuo e supe­ra, para­dos­sal­men­te, le 24 ore gior­na­lie­re tan­to da non riu­sci­re nean­che a segui­re e dare una mano per man­te­ne­re la pro­prie­tà del­la pro­pria fami­glia. Per­ché se così non fos­se si lasce­reb­be la gestio­ne, anche poli­ti­ca, com­ple­ta­men­te nel­le mani dei fun­zio­na­ri che poi deci­do­no e fan­no quel­lo che voglio­no. Quel­lo che, del resto, è suc­ces­so ed ampia­men­te dimo­stra­to fino al giu­gno 2018.
MI CAN­DI­DO per­ché il mio grup­po è pri­vo di inte­res­si per­so­na­li e que­sto ci per­met­te di lavo­ra­re sen­za alcu­na influen­za di lob­bies e famiglie.
MI CAN­DI­DO per­ché si ammi­ni­stra SOLO nell’interesse di tut­ti e non ANCHE nell’interesse di tutti.
MI CAN­DI­DO per­ché sono sco­mo­do per qual­che fun­zio­na­rio (non l’ho det­to io) e qual­che dipen­den­te quin­di il per­cor­so è quel­lo giusto.
MI CAN­DI­DO per­ché chi ha fal­li­to nel­le pre­ce­den­ti espe­rien­ze poli­ti­che non può ripren­de­re la mac­chi­na ammi­ni­stra­ti­va, già par­ti­ta, in un momen­to di asso­lu­ta deli­ca­tez­za dove anche un solo gior­no per com­pren­de­re di cosa si ha in mano è già un gior­no per­so. Le pre­ce­den­ti espe­rien­ze rac­con­ta­no, poi, di per­so­ne inaf­fi­da­bi­li in amministrazione.
MI CAN­DI­DO per­ché die­tro agli altri can­di­da­ti (alme­no i due più impor­tan­ti) ci sono gli ulti­mi ex sin­da­ci di quest’Isola, che per il bene di que­sto ter­ri­to­rio dovreb­be­ro sta­re lon­ta­ni dal­le istituzioni.
MI CAN­DI­DO per­ché il per­cor­so sul­la tran­si­zio­ne ener­ge­ti­ca di Pan­tel­le­ria ha già tro­va­to col­lo­ca­zio­ne nell’agenda del­la tran­si­zio­ne ener­ge­ti­ca appro­va­ta dall’Unione Euro­pea. Va solo appli­ca­ta e non lascia­ta nel­le mani di chi vedreb­be in que­sto pro­ces­so la fine o ridu­zio­ne del pro­prio business.
MI CAN­DI­DO per­ché c’è biso­gno di una poli­ti­ca com­pe­ten­te per segui­re i pros­si­mi lavo­ri pub­bli­ci e quel­li in iti­ne­re. Un tecnico/​ingegnere che non ha inte­res­si per­so­na­li sul ter­ri­to­rio, che cono­sce già tut­ta la pro­du­zio­ne pro­get­tua­le (dove è sta­to impe­gna­to atti­va­men­te) e, soprat­tut­to, cono­sce “tec­ni­ca­men­te” i tec­ni­ci del comune.
MI CAN­DI­DO per­ché l’agricoltura potreb­be diven­ta­re (come lo è sta­to fino a 50 anni fa) il vero trai­no del­la nostra eco­no­mia che per­met­te­reb­be al turi­smo di bene­fi­cia­re di un ter­ri­to­rio miglio­ra­to e auto­no­mo. Non deve esse­re il busi­ness dei mar­sa­le­si ma, in pri­mis, dei pan­te­schi. Con­fi­na­re lo Zibib­bo a Pan­tel­le­ria è solo l’inizio per uno svi­lup­po eco­so­ste­ni­bi­le che già altre zone, dove l’identità è rico­no­sci­bi­le (tipo Baro­lo, Pro­sec­co Pico­lit ecc.), dimostrano.
MI CAN­DI­DO per­ché il turi­smo non può esse­re lascia­to in mano a pochi che pen­sa­no pri­ma al loro orti­cel­lo ma gui­da­to da gen­te com­pe­ten­te del set­to­re che già ha otte­nu­to risul­ta­ti a livel­lo inter­na­zio­na­le (per esem­pio Jose­ph Ejarque).
MI CAN­DI­DO per­ché si deve fare il pia­no rego­la­to­re gene­ra­le (ora chia­ma­to PUG) ed il pia­no del par­co che non van­no lascia­te nel­le mani di chi ha inte­res­si tali che non con­ver­go­no sem­pre con gli inte­res­si collettivi.
MI CAN­DI­DO per­ché il par­co nazio­na­le ha biso­gno di una gui­da com­pe­ten­te e non del­la ricon­fer­ma di chi lavo­ra die­tro le quin­te in que­ste ele­zio­ni per poter esse­re accre­di­ta­to nei pros­si­mi mesi.
MI CAN­DI­DO per­ché l’aeroporto ha poten­zia­li­tà enor­mi e non va lascia­to in mano sem­pre ai soli­ti noti che non per­met­to­no di fare il sal­to di qua­li­tà neces­sa­rio, che si tra­sfor­me­reb­be in ter­mi­ni di svi­lup­po eco­no­mi­co e di lavo­ro (sen­za clientele).
MI CAN­DI­DO per­ché le con­ces­sio­ni por­tua­li devo­no esse­re in mano al comu­ne e davan­ti al Castel­lo ci devo­no esse­re, tra l’altro, le lan­ce pan­te­sche (al momen­to ormeg­gia­te nel­le “mata­ret­te” o, nel­la miglio­re del­le ipo­te­si, den­tro ad un “maca­se­no” o capannone).
MI CAN­DI­DO per­ché la mia squa­dra ha lavo­ra­to con inten­si­tà e sudo­re non guar­dan­do in fac­cia nes­su­no ma solo l’interesse di tut­ti e solo così un ter­ri­to­rio può vola­re, anche sen­za ali.
MI CAN­DI­DO per­ché la mac­chi­na è già pron­ta col pie­no “ri“fatto e tut­to già con­trol­la­to e “ri“controllato. Non biso­gna ripar­ti­re e non ser­vo­no le ali, ma con­ti­nua­re il viag­gio ini­zia­to a giu­gno 2018.
MI CAN­DI­DO PER­CHE’ QUE­STO TER­RI­TO­RIO HA BISO­GNO DI CONTINUITÁ.
L’elenco è lun­go e mi fer­mo qui.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *